PROGRAMMA SVILUPPO ECONOMICO
È necessario consumare meno e meglio, favorire lo sfruttamento ottimale della forza lavoro attraverso le migliori tecnologiche in grado di ridurre i lavori usuranti. In questo modo, si avranno indubbi benefici anche per il bilancio pubblico e quindi anche rispetto agli illogici e rigorosi vincoli imposti dall’Unione europea e dal Fiscal Compact.
- Economia circolare
Dobbiamo puntare su modello in grado di riutilizzare le risorse del ciclo produttivo precedente, utilizzando l’innovazione tecnologica per promuovere un consumo consapevole. - Innovazione e partecipate pubbliche
Bisogna riordinare il perimetro delle partecipazioni pubbliche, soprattutto locali. Il fine ultimo è rilanciare l’innovazione sia di processo sia di prodotto, per un’economia competitiva e adeguata alla società. - Innovazione ed economia circolare
Lo sviluppo circolare richiede non solo un’offerta indirizzata da obiettivi sociali e ambientali, ma anche una domanda di qualità. - Commercio con l’estero
Dobbiamo tornare a gestire il commercio nazionale in entrata (import) e in uscita (export), se necessario anche con misure radicali, come i dazi doganali. - Vincoli europei
Occorre far valere il peso politico dell’Italia in Europa. Il bilancio pubblico non può più sottostare a limiti del 3% deficit/Pil, che inibiscono gli investimenti pubblici produttivi. - Politica economica dell’Italia
Il nostro programma prevede l’aumento degli investimenti pubblici, finanziati in parte anche a deficit, un drastico taglio della pressione fiscale e una riforma tributaria proporzionata alle fasce della popolazione.
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